Leggiamo il testo, magari riascoltando l’interpretazione di De Andrè:
S’i’ fossi foco, arderei ‘l mondo;
s’i’ fossi vento, lo tempesterei;
s’i’ fossi acqua, l’annegherei;
s’i’ fossi Dio, mandere il’ en profondo;
s’i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,
ché tutti cristïani imbrigarei;
s’i’ fosse imperator, sa’ che farei?
A tutti mozzerei lo capo a tondo.
S'i' fosse morte, andarei da mio padre
S'i' fosse vita, fuggirei da lui
Similmente faria da mi' madre
S'i' fosse Cecco, come sono e fui
Torrei le donne giovani e leggiadre
E vecchie e laide lassarei altrui
Adesso leggiamo la parafrasi:
Se io fossi il fuoco, brucerei il mondo;
se io fossi il vento, lo colpirei tempestosamente;
se io fossi l’acqua, lo annegherei;
se io fossi Dio, lo farei sprofondare;
se fossi il papa, allora io sarei allegro,
perché metterei nei guai tutti i cristiani;
se io fossi imperatore, sai cosa farei?
Taglierei a tutti la testa per intero.
Se io fossi la morte, andrei da mio padre;
se fossi la vita, fuggirei da lui:
ugualmente farei con mia madre.
Se io fossi Cecco, come sono e fui,
prenderei le donne giovani e belle:
e lascerei agli altri quelle vecchie e brutte.
Fase 2
Spiegazione della metafora
Di metafore è pieno il nostro linguaggio quotidiano. Usiamo delle metafore quando parliamo, ad esempio, delle “gambe del tavolo” o di un “uomo d’acciaio”. L’anno scorso ne abbiamo incontrate tante, ad esempio, studiando favola e fiaba.
In pratica, essa è un "spostamento" di significato: se io dico "sei un leone", uso una metafora: tu non sei un leone, ma io intendo dire che le caratteristiche del leone - la sua forza, la sua tenacia, la sua regalità - ti sono proprie; ho trasferito, dunque, su di te il significato di "leone", "spostandolo" dall'animale che la parola "leone" evoca, benché tu non sia un animale.
Se devi spiegarlo in modo formale, ma semplice, posso dirti di pensare agli aspetti "connotativo" e "denotativo" della parola "leone": l'aspetto denotativo è quello che permette alla parola "leone" di indicare un determinato animale; l'aspetto "connotativo" è quello che evoca tutte le caratteristiche che noi, per varie ragioni (legate alla nostra cultura), associamo all'animale (coraggioso, forte, ecc). Nella metafora, l'aspetto connotativo viene usato per alludere a realtà diverse da quelle significate dall'aspetto denotativo della parola.
Potremmo dire che la metafora è il modo in cui la nostra mente inconscia “tratta” le informazioni. Non serve solo a rendere più bello un discorso di cui si devono occupare i poeti, ma è un elemento essenziale del linguaggio.
Fase 3
Adesso, rispondi ad una serie di domande sul quaderno
- Se tu fossi un animale, quale saresti?
- Se tu fossi un frutto?
- Se tu fossi un capo d’abbigliamento?
- Se tu fossi una bevanda?
- Se tu fossi un personaggio dei cartoni?
- Se tu fossi un cantante?
- Se tu fossi uno sport?
- Se tu fossi una parte del corpo?
Quando hai finito di rispondere alle domande, spiega perché hai indicato proprio quell’animale, quel frutto, quel capo d’abbigliamento, ecc. Dovrai scrivere il motivo, la caratteristica che te lo ha fatto scegliere fra tantissimi altri. Vedrai che, dalla discussione in classe, verranno fuori molte cose interessanti e divertenti!
Scriviamo il nostro testo!
Dovete immaginare di essere qualcosa o qualcuno e raccontare ciò che fareste esattamente come fa Cecco nel suo sonetto.
Dopo aver unito, ad esempio, l’animale scelto con la cosa che fareste nelle sue vesti, cercate di rendere il verso accattivante.
(Rileggendo le bozze con l'insegnante si arriverà all'opera finale che potrà essere declamata alla classe)
ATTENZIONE: la fase 4 può essere svolta su Classroom assegnando un documento per ogni alunno. L'insegnante potrà seguire i lavori in presenza e a distanza grazie al documento condiviso e le opere potranno essere proiettate direttamente sulla LIM.
Buon lavoro!
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